venerdì 16 novembre 2012

Claudio Montali



Artista completo in tutti i campi umani e spirituali in un unione sinergica di pittura, scultura, scrittura, composizione musicale e poetica Claudio Montali in congiunzione profonda ed empatica con l'universo, il mondo cosmico e Dio. In piena totale fusione, rendendo visibile e  comunicante tramite le sue opere, pubblicazioni ed esperienza di vita, la presenza del verbo divinizzato nell'opera spiritualizzata sull'esistenza e la comunicazione.

Fino ad oggi l'autore ha stampato vari e musicali libri di altissima e profonda poesia..Liriche, odi, sinfonie che sembrano danzare nelle selve, per i boschi, risuonando nei cuori e le anime dei lettori incantati nelle dolci magie di sentimenti e misteri lunari, interiorità e luminosi abbracci solari.

Ed opere di altissima spiritualità e conoscenza iniziatica ed esoterica, che rivelano attraverso una esperienza diretta e vissuta, secondo termini ed intenti nitidi e chiari, secondo un linguaggio moderno i misteri dell'invisibile, del peregrinare dell'umane essenze, nella sacralità del cuore e della creazione d'amore tramite tutto cui esiste! Parlando e discorrendo della zona d'ombra, nella dualità oscura e malefica, controparte, buco nero indispensabile, alter ego fondamentale della fonte e base portante di tutto l'universo..Forza su cui si fonda ogni realtà ed evoluzione, alito di vita e movimento eterno in perenne e continua mutazione, trasformazione ed evoluzione.

Non ultima ma primissima forma di conoscenza e approfondimento, la sua "autobiografia di un iniziato" che illustra ed esplica in una intensa e profonda fusione, la macerazione, infusione e trasformazione alchemica intrapresa dall'anima dello stesso autore, lungo l'arco delle sue esperienze vitali ed esoteriche, tramite prove, seduzioni, assalti ed intrommissioni demoniche nelle prove iniziatiche vissute ed intraprese.

                                                                                   AUTOBIOGRAFIA DI UN INIZIATO

 

 Travolgenti, appassionanti, da lasciare senza fiato l'esperienze divulgate in questa pubblicazione straordinaria, che rappresenta in pieno l'anima e la personalità dell'artista sensitivo e medium. "Sono nato sorridente e sveglio, a due mesi e mezzo da dove cominciano i primi ricordi mi dicevo dentro la mia culla, ma dove sono capitato?.. questi sono superstiziosi! Vedevo esseri muoversi tutt'intorno a me, rendendomi conto che gli altri non li percepivano, nè vedevano.. ogni mattina appena ero solo assaporavo il profondo abbraccio dell'orgasmo facendo l'amore con mè.. Così completamente fuori da ogni canone e normalità iniziò la mia primissima fanciullezza, pur piccolo sapevo che era necessario ribellarsi alle cose: ingiustizie, violenze, repressioni…ho subito capito che le avrei combattute con tutta l’intensità che mi sarebbe stata possibile. Dalla nascita ho avuto il presentimento di ciò che avrei provato e sofferto nella vita a causa della mia lotta contro il dolore e l’ingiustizia del mondo degli uomini, contro cui avrei combattuto da solo una battaglia intensissima, abbandonato da tutto, in quel senso d’indefinibile malinconia, d’oppressione, mancanza di vita, aria, sole, contentezza. Un senso di schiavitù a cui ci si vuol ribellare mi prese, ero come un animale chiuso in gabbia che vuole poter vivere libero nella natura, fuso nell’alito del vento, dello spazio, del movimento. In questo angoscioso dialogo interiore, nacque un po per volta il mio isolamento verso gli altri, il pesante prezzo che fui costretto a pagare per l’atto di libertà che volevo portare a termine. L’impossibilità di comunicare mi avvolse, ci volle veramente tutto l’amore che avevo per gl’altri a darmi la forza e il coraggio di superare il dramma interiore che stavo vivendo, seguendo anno dopo anno uno slancio verso un raggiungimento di forze vitali, creative di vita, d’esistenza, che sentivo forti, preponderanti, enormi, magiche, penetrarmi dentro l’anima. Assomigliando molto ai sogni che si fanno di notte mentre si dorme.Scelsi d’essere solo, incompreso, additato, con un pesante fardello e un mucchio di persone che ce l’avevano con me, che avrebbero voluto fare della mia lotta il falso ideale di un momento, per uccidere alla luce del sole sotto gli sguardi compiaciuti del mondo, ciò che avevano vissuto di nascosto, attratti, ma senza sapere e rendersi conto delle reali motivazioni o ragioni che mi animavano e spingevano in determinate direzioni. Tutto questo era motivo di sofferenze enormi, ma ero libero e consapevole. Ormai conoscevo perfettamente le reazioni della gente, il loro modo di guardarti, vederti, scrutarti, percepirti. Avevo paura della superiorità che mi facevano sentire, ero una sorta di essere spaventoso, intoccabile, inviolabile, in un temibile sacro timore che io odiavo tanto, che mi dava un minimo di protezione e di rispetto, ma isolandomi ulteriormente. Se qualcuno vedeva qualcosa di diverso in me da tutto questo, lo si stigmatizzava e minacciandolo gli s’intimava:“Farai la sua fine, non vedi che è velenoso e inavvicinabile, bisogna trattarlo solo con le pinze e da lontano”. Per il mondo, per un’umanità schiavizzata, sei costretto a cadere in basso ed emarginarti, pagando caro quel sentimento di libertà che vuoi realizzare, senza obblighi, input e condizionamenti da cui siamo circondati. Per non cadere vittima di questi bombardamenti mi sono dovuto isolare scegliendo la solitudine. Fin da piccolissimo avevo questa forza consapevole che mi faceva combattere per non farmi assorbire ed influenzare dal rullo compressore dell’ignoranza, della banalità, dei preconcetti e luoghi comuni. Era una lotta, una battaglia, nel corpo, nella sensibilità e nella fragilità di un bambino che voleva e cercava la verità, l’amore, la creatività, la comunicazione, lo scambio con le altre persone e con la Divinità. La conseguenza fu quella di sentirmi squarciato come una lattina sotto uno schiacciasassi, con la sensazione che hai, che non ti saresti mai voluto trovare lì, in una situazione del genere, che mi faceva diventare artificiale, innaturale, una statua modellata dalle distorsioni della gente, del mondo, fatta delle loro falsità ed innaturalità. Una sensazione, un’immagine sensitiva, senziente, che rimaneva fino a quando c’erano un paio d’occhi, un pensiero, uno stato d’animo puntato su me, di chi non capisce e non ha mai capito. Era una forza difficile da superare. Quando uscivo di casa mi sentivo e mi muovevo come in un’arena in cui tutti scrutavano quello che facevo, come lo facevo, perché lo facevo.Un’arena fatta di case – enormi, assurdi loculi - che non lasciano spazio ad altro che all’artificiosità e all’esteriorità dell’uomo. Urlavo inascoltato dentro di me:” Io non sono superiore, intoccabile e inviolabile! Ho bisogno di contatto umano come voi! Non isolatemi, non mettetemi su un piedistallo, non sulla gogna, alla berlina (come uno spirito libero che si vuole screditare)…Non vi siete mai accorti, resi conto del mio star male, della mia fragilità di bambino. Dietro la mia grande forza d’animo c’era la disperazione della mia debolezza e solitudine. Avete fatto finta di non rendervi conto ch’ero un essere umano, un bambino. Non ve ne siete resi conto per paura, ignoranza, falsità, malignità, non avevate capito che non ero un alieno, ch’ero solo un bambino più consapevole rispetto agli altri, rispetto a voi, ma niente più. Non sono mai stato un’animale raro da far analizzare, perché non a norma. Ero un piccolo fragile cucciolo esposto alle tempeste della vita, d’ignari indifferenti, esposto senza alcun riparo, e squartato dai terribili venti ed uragani delle bassezze umane”. Per chi mi circondava, esisteva solo l’azione del mio carattere fuori dal normale che poteva sconvolgere tutto, con l’aggravante che pesava su me di leggere i pensieri ed i sentimenti degli altri, avvertendo costantemente tutto quello che coloro che avevano a che fare con me emanavano, rendendo i loro animi trasparenti. Quello che la maggior parte delle persone sentivano e pensavano di me, era: “ Sei diverso dagl’altri, bisogna annientare quello che hai dentro, con ogni mezzo, cancellare la tua personalità, farti diventare come gli altri (un pecorone inocato, incapace di qualunque atto di libertà, incolonnato, schematizzato, numerato e imbullonato nel proprio posto di morto vivente)”. Sostenevo la mia lotta, questa battaglia, indifferente, incurante del rischio, nella pura consapevolezza che non mi poteva succedere nulla di male in assoluto, che comunque quello che mi sarebbe capitato, sarebbe ritornato utile. Sentivo delle presenze, percepivo una presenza suprema molto elevata che mi proteggeva, immaginavo e presentivo di avere una missione importante nella vita da svolgere per il mondo, l’umanità, che fin ch’è non l’avessi svolta nulla di grave mi sarebbe accaduto. Pur essendo bambino e poi ragazzino, sfidavo il mondo apertamente, senz’alcuna paura, non esisteva intimidazione, minaccia e proposito da parte altrui, o mia, che potesse dissuadermi, sviarmi o piegarmi. Non ho mai avuto la paura di rischiare, soffrire e giocare il tutto per tutto, indomito, avevo capito che per una cosa giusta non si muore mai, anzi si cresce imparando a liberarsi e vivere. Fin dai primissimi anni della mia infanzia ho dovuto combattere contro cose basilari da cui subito venni bombardato ancor prima che io parlassi, erano abbozzi, manifestazioni di pensieri che arrivavano dai famigliari più stretti, che io automaticamente ritraducevo all’opposto di com’erano manifestati, non trovandoli giusti e corretti, tipo: ”Non si deve diventare macchine da lavoro, essere pudici, bigotti, attenti a non dare fastidio coi propri aneli vitali e creativi, vestire, mangiare, dormire, fare all’amore e qualunque altra cosa secondo ordini prestabiliti a cui è vietato sgarrare, (creando fastidi, rompendo qualche ingranaggio, pena il venir rifatto, ritoccato, modificato)”. Quando ero piccolo mi dicevano: ”Quando sei grande ti prendi la macchina, ma bisogna essere bravi, ubbidienti, fare quello che ti dicono, guadagnandoti i soldi da metterti da parte, cercarti una bella ragazzina (ma se non ti trovi un lavoro stanno alla larga da te, non li vogliono i vagabondi!)-(devi trovarti una ragazza seria, sposarti, ecc...)”. Una continua ingerenza, una tiritera martellante, nell’insistente pressione dell’unico scopo di modellarti all’essere incatenato tutta la vita, costringendoti a vivere al di fuori di te fino alla morte. È stata per me una dura battaglia contro il mondo, una sanguinosa guerra, una lotta furibonda all’ultimo sangue, lasciandomi ovviamente cicatrici, ferite, traumi, ma che mi hanno fatto riscoprire con gioia il mio rapporto con il mondo e la vita, che fino a quel momento era sempre rimasto velato, nascosto, nell’angoscia della lotta. Come una falena sono sempre stato attirato alla luce, alla forza, alla purezza dell’amore. Il fuoco e’ il sentimento che mi ha riscaldato dal freddo che mi riempiva il cuore, dal gelo che mi ghiacciava, come una lama che mi spezzettava, come si spezzettavano gli animali da macello: gli uomini!"...


      SPIRITO DEL MALE                                                                            

Lo Spirito del male parla con la sua viva voce, lasciando liberi i pensieri, gli stati d’animo, svelando, rivelando tutti i suoi modi, le strategie, l’illusioni, gl’inganni, i veri intenti. E’ una confessione maliarda, estorta, usufruita grazie ad un’ampissima, profonda frequentazione, conoscenza delle forze malefiche, opponendosi ad esse, che in ogni modo cercano d’infiltrarsi conducendo il loro gioco e la loro volontà, nel tentativo di prender possesso d’ogni umano vivente sulla terra, puntando alla sua involuzione, seminando zizzania, oloucasto, malessere, oscurità, distruzione. Chiunque intraprendendo con successo le prove di un cammino iniziatico, avendo qualità sensitive, medianiche, ho abbia assistito a malattie mentali, stati di tossicodipendenza, esorcismi, crimini efferati…ha conoscenze più o meno profonde riguardo alle forze del male, demoni, diavoli ed entità tenebrose. Questa mia conoscenza delle forze demoniche fin nei minimi particolari, viene dall’averle sempre incontrate e sfidate apertamente senza paura, tante volte riuscendo, com’esse riescono in tutti a penetrare, ma solo per qualche breve attimo, dopo chè perdendo la loro presa e potere subito cacciate, come furon cacciate dall’Eden. Ecco in questo outing demoniologico fatto in viva voce dall’entità stessa, che rivela i perché, le motivazioni, gl’intenti della sua opera, la sua missione, rivelando la sua perfidia, sarcasmo, odio, verso Dio, l’amore, l’uomo ch’egli vede vittima sacrificale… Il maligno si sente profeta, fautore, Dio della vera esplicazione ed evoluzione spirituale umana e cosmica.



PORTA DEL PARADISO E DELL'INFERNO
Diveniamo ciò che pensiamo…La nostra mente è il prodotto di ciò che diveniamo…
Ogni azione che nasce da un pensiero distorto, torbido, scuro, è seguito di sofferenza…Ciò che siamo, la nostra mente e azione, che nasce, produce e crea un pensiero positivo, cristallino, è seguito di gioia, amore e rivelazione. Coltivare pensieri cattivi, ti fa vivere immerso nell’odio…Abbandonando i pensieri negativi e malefici ti liberi dall’odio. L’odio non può porre fine all’odio, solo l’amore l’estingue… L’amore come una fonte viva estingue l’arsura, la sete, il male; Con la stessa facilità con cui la corrente trascina via, nella fragilità di tutto ciò che ci tenta e travia veniamo spazzati via.Ciò che imprigiona l’uomo è egoismo, menefreghismo, debolezza, pigrizia insincerità, avidità, incapacità di controllarsi… lasciarsi vincere dalla confusione, dal caos.. dal vento che ci sbatacchia di qua e là. Nella confusione dell’inessenziale perdiamo noi stessi, come una pioggia di meteoriti milioni di pensieri estranei s’insinuano malefici nelle nostre menti e cuori malati, inariditi e inconsapevoli, in sofferenza d’oscurità…Per risvegliarsi dal sonno dell’inconsapevolezza, abbisogna bruciare ogni legame, accendere il fuoco che scioglie ogni illusione, squarciare il velo che rende vani, instabili, irrequieti, pavidi e difficili da conoscere e controllare i pensieri.. ma essi fremono, si dimenano come serpenti infuriati, sguizzano, s’agitano inconsulti e persi…Non c’è padronanza… i pensieri elusivi, schiavi ed erranti, dopo aver prodotto il loro danno, paura e cecità, cascano folli, impazziti e morti. Il piacere del pensare è pensare, il godimento ancor più grande è realizzare il pensiero, l’orgasmo supremo è liberare il pensiero, fruirlo puro, vivo, intonso, come partorito, emesso da Dio, senz’alcuna profanazione e avvelenamento.Il pensare il pensare, non è sentirlo, viverlo, compierlo. E’ togliergli spontaneità, vitalità, essenza, forza, determinazione. Il pensiero del piacere, non è il piacere, è una fata morgana che ti travia, è il fiore del dolore messo per attirarti e coglierti morente, è la tentazione virtuale, l’illusione che t’acceca ed incarcera nel deserto del vuoto, nella sabbia mobile piena dei dardi mortali di tutto ciò ch’è mortale, limitato e prigioniero.

 
LA PORTA DELLA MORTE MARZO 2012
La luce che c'è nel cuore è la soglia, l'uomo quando coglie con il cuore vive con lo spirito infuso nell'anima, la mente, l'intelletto sono solamente intermediari al suo seguito, essi con la loro cristallinità fanno giungere ai pensieri di Dio. Il lavoro interiore da fare su sè per giungere a tale stato ed accedere ai mondi spirituali è basilare, indispensabile, necessario nella sicurezza e certezza di far andare a buon fine questo risultato. Giungere vincitori all'accesso dell'iniziazione, dell'adeptato senza incorrere nei fatali e grossissimi pericoli delle involuzioni, le allucinazioni, l'ingigantire dell'ego e gli squilibri d'ogni genere (che arriverebbero puntuali e inesorabili se non lavorassimo su noi) è importantissimo al fine di evitare la brutta e inauspicabile fine che accadrebbe. Questo lavoro interiore da fare su sè è quello di trasformare tutte le proprie prerogative negative mutandole nel loro opposto positivo. In particolare creandosi una tabella personale con le caratteristiche imperfette che ci rendono deboli, vulnerabili, impossibilitano e condizionano maleficamente. Quindi lavorandoci come indicato finchè esse non si siano trasformate nella controparte positiva, rendendoci quindi pronti e maturi per procedere. Questa sola è la giusta base per affrontare i giusti cammini spirituali veri e propri senza cader vittima di demoni e mostruosità che accorrerebbero a noi per farci a brandelli e divorarci. Il libro poi narra di ciò che avviene esattamente nell'iniziazione, poi affronta dettagliatamente la natura delle malattie, degl'alimenti, facendo luce sulla loro conoscenza e valenza, quali siano le loro proprietà positive o negative e innsegnando come usare terapeuticamente i cibi e come acquisire un equilibrio, una sanità psicofisica e spirituale; Meditazioni, riflessioni, osservazioni, concentrazioni e in particolare si mette in rilievo l'anima e la forza spirituale d'ogni mese.


voglio vivere come un fiore

Queste poesie sono le mie esperienze vitali dell’adolescenza, sulle istituzioni umane, sui luoghi preposti all’isolamento, alla chiusura, all’annientamento dell’anima, e a quelle meno appariscenti, ma ben vive ed esistenti nella loro tipologia d’azione distruttiva della personalità umana. Fin da piccolo sono stato molto cosciente delle cose, ciò mi ha portato ad un rapporto non facile con il mondo…A sette anni in cortile, mentre giocavo ho avuto l’immagine, la visione- consapevolezza, che nel giro di pochi anni mi sarei trovato solo, completamente abbandonato e sperduto, nelle dolorose angosce di solitudine e incomprensione. Solo, abbandonato dall’amore, dagl’affetti, a dover combattere smarrito nel mio dolore, in una lotta per l’esistenza contro gl’altri, mentre fino ad allora ero stato un tutt’uno con l’ambiente esterno. I miei amici, i sogni… tutto era sempre avvenuto in questa fusione, in cui io ne ero felice, perché vivo e libero, sapevo cosa voleva dire amare, amare veramente ed essere…Come tutte le cose però, subentra prima o poi quella mela velenosa e amara, che come frutto d’incantesimo ti proietta in una realtà angosciosa, dove dovevo farmi forza e lottare, o soccombere. E come sapevo, da quel momento giorno per giorno non fui più lo stesso, quella consapevolezza mi aveva bruscamente e inaspettatamente risvegliato, arrivarono le immagini di un mondo duro, disonesto, insensibile alle dolcezze, alle cose profonde, alle persone… Così iniziarono le ondate di terribili crisi interiori tra me e gli altri, sempre più intense, laceranti, dure, difficilmente sostenibili e sopportabili. Da quando sono arrivato ai sette anni di età sono stato diverso, più consapevole, molto più realista e profetico, alle cose tolto quel diaframma magico che mi aveva fatto vivere incantato fino ad allora, risvegliava ora certe mie forze sopite, certi miei interrogativi interiori verso la vita e l’esistenza. M’accorgevo come il magico mondo in cui vivevo, in cui ero prima racchiuso, fosse diventato pieno di lotte, competizioni, malvagità, violenze, ingiustizie, distruzioni, stupidità, avevo già sperimentato queste sensazioni, ma ora ne avevo una triste lucidissima coscienza, che aumentava man mano diventavo grande. E’ stata quest’intuizione, di sentire così chiaramente gli stati d’animo dell’ambiente, delle persone, che mi ha fatto isolare dagl’altri, mi ha costretto a soffrire intensamente e ad allontanarmi dalla loro cattiveria e malvagità, come una forma difensiva che mi permetteva di captare i loro pensieri ma lontani da me, quindi meno pericolosi. Autore profondo, intenso, immaginifico, colorato, sensibile, veggente..nel campo poetico si è scoperto a 15 e mezzo, quando su richiesta della prof d'italiano compose nello stupore dei compagni di classe la prima ritmica del libro corrente, in cui cimentandosi gli aprì oltre allo scrivere e al dipingere in cui era già avezzo e lanciato anche lo scenario delle odi musicali, negl'inni dei sentimenti e i pensieri assoluti della poetica, non priva dei suoi frutti e succhi preziosi che cominciarono difatti ad imprimersi nell'animo e sulle pagine dei fogli, realizzando il primo attuale libro al finire dei 17 anni. Teurgo dell'arte Claudio Montali, attraverso gli spazi immensi del creato ha rigenerato in sè il rifiorire dell'armonia e della conoscenza, apportando al mondo di un umanità sofferente, persa, disperata alla ricerca di luce, verità e amore, la fiaccola dell'essenza, dello spirito, del tocco, nel gesto vitale che riallinea, sintonizzandola e rimettendola in contatto con il divino..la divinità deità in noi.

LE ALI DEL DRAGO
Poesie ispirate e profonde che lasciano trasparire le delicatezze spirituali e d'amore dell'animo dell'autore, in struggenti melodie e toccanti ispirazioni.
                                                      NOTE BIOGRAFICHE DEL POETA
Le poesie scritte non prima d’un innumerevole quantità di scritti per lo più autobiografici, eseguiti dai dieci, undici anni, illustra lo stato d’animo ed i pensieri in cui Claudio si trovava, in totale contrasto ed auto emarginazione dal mondo e dalla famiglia, che non solo non lo comprendeva, ma lo contrastava pesantemente, cercando in tutti i modi di sanarlo o liberarsi di lui. Da qui tutto un iter di psicologi, psicanalisti, psichiatri, tentati ricoveri in case di cura, manicomi, istituti vari, collegi e quant’altro fosse possibile ai genitori. Iter fatto vivere con successo dagl’undici anni e mezzo ai quindici tramite ricoveri manicomiali, solo perché l'autore Claudio Montali d’animo artista, sensitivo ed estremamente sensibile era estremamente ribelle, creativo, geniale e originale. Talmente intelligente ed estremo da risultare totalmente incomprensibile ed avulso ai genitori e al mondo che lo circondava. Fatti che spezzarono l’infanzia straordinaria, piena d’energia, libera e fuori dal comune vissuta con grande intensità e potenza, da pieno protagonista. Come da pieno protagonista ed eroe moderno, visse quegl’anni istituzionalizzati, salvandosi e rinascendo da tutti i ricoveri, le torture, le vezzazioni fatte eseguire dai famigliari, nonostante la piccolissima e fragile età. Ma la forza di spirito, il coraggio, la determinazione, la certezza delle sue ragioni e le presenze spirituali che sentiva vicine a proteggerlo, insieme alle sue grandissime risorse, indole, intelligenza e sensibilità, lo facevano sempre rilasciare dopo periodi d’osservazione nei reparti psichiatrici (nonostante i vani e lesivi tentativi genitoriali venissero profusi con grande energia e credo), senza riscontrare alcuna patologia o malattia, anzi sul piano personale e di vita rafforzandolo, interiorizzandolo ulteriormente, facendo divenire le sue esperienze manicomiali un punto di forza, conoscenza molto importante e determinante per l’esplicarsi dei suoi incontri futuri con le persone e l’umanità. Lì il poeta vide e assistette alla follia, all’emarginazione, ad essere nei margini, alla disperazione.. (durante il primo ricovero all’età di undici anni e pochi mesi, pianse per tre giorni di fila, gl insorse l’asma, venne legato con delle cinghie di contenzione ad un letto), ma mai, ne allora ne poi, gli venne somministrato alcun farmaco pesante, ne elettrosock, narcolessi o altre pratiche deleterie a quell’epoca comuni e normali. Le vide tutt’intorno a sé, eseguite sui ricoverarti suoi compagni di prigionia, con cui intessè delle relazioni profonde, imparando a scrutare, vedere e conoscere dentro le anime, percependo i loro stati d’animo, sentendo le loro emozioni, i pensieri, le ragioni e difficoltà, le impossibilità, in alcuni\e ossessioni e follie, spesso anche intuendo, capendone i risvolti e i perché. Come un vecchio saggio intoccabile e incorruttibile visse esperienze dolorosissime, disperanti, da morirne, ma al contempo importantissime, essenziali, determinanti, preziosissime e sacre. L'artista Claudio Montali muliebre anche nel campo pittorico, scultoreo, in scritture e narrazioni filosofiche e in composizioni musicali e teatrali, è un sensitivo dall’animo ispirato, vulcanico, dalla purezza assoluta, che nella ricerca di sé stesso ha sempre percepito la presenza del divino, eseguendo, seguendo, dando seguito ad un ispirazione d’alti ideali e sentori che guidarono e governarono la sua vita fin dalla primissima infanzia. Già nella culla, prima di parlare e camminare s’affacciarono ricordi e momenti in cui ebbe vari incontri, consapevolezze spirituali e iniziatiche particolarissime. Negl’anni durissimi, dagl’undici ai quindici anni nel pieno delle esperienze istituzionali, all’or quando gli venne a mancare completamente l’affetto dei genitori e la fiducia nel prossimo, sentendosi braccato come un’animale raro, instaurò in lui una sorta di panico di vivere, isolandolo in casa come dentro una squallida tana, che lo portarono a pensare spesso al suicidio e alla morte. Ma nonostante tutta la disperazione e solitudine in cui era precipitato, ebbe la forza morale, l’energia psichica, la risorsa d’amore e la spinta divina per combattere, uscirne vincitore e trionfante, conquistando il vello d’oro di un iniziazione spirituale, nella consacrazione umana in grado di fargli fare un balzo immenso in avanti, sulle ali di una cosmicità universale. In quegl’anni, intorno ai tredici anni Claudio incontrò Dio la prima volta… Era un giorno in cui la madre com’era solita in quegl’anni (adirata per l’impossibilità di reprimere nel giovane figlio, tutte le qualità e la personalità spirituale ch'erano infuse e che lei non poteva sopportare ed accettare, in quanto per la stessa incomprensibili e misteriose) decise a causa della strenue ed invincibile forza psichica di ribellione del giovane Claudio, di chiamare un ambulanza (in accordo con qualcuno precedentemente) a far sì venisse ricoverato da qualche parte, come da tempo era vezza fare inpuneemente e oppressivamente, consigliata ed imbeccata dalla sua datrice di lavoro psicanalista. Claudio avvedendosi di questo fatto, scappò come si trovò, fuggendo di getto e rifugiandosi su un albero di gelso non lontano da casa, s’arrampicò cercando un contatto con la natura, un rifugio sicuro, e lì pregò.. parlando e chiedendo a Dio di aiutarlo, facendo sì avvenisse qualcosa d’enorme che costringesse l'interruzione del suo ricovero imminente. Non fece in tempo a terminare il pensiero, che immediatamente avvenne un enorme terremoto che scosse tremendamente ogni cosa, facendo poi sfollare tutta la gente nei campi, interrompendo per l’improvvisa emergenza il ricovero deciso dalla madre, morbosamente attaccata al suo cucciolo per poterlo divorare. Claudio stupito ed incredulo lui stesso, rimase senza fiato, avendo la riprova ancora una volta dell’esistenza divina, e delle sue certezze, ma questa volta dalla profonda disperazione nel sentirsi perduto, passò in un attimo alla consapevolezza che le sue giuste richieste vennero ascoltate dal divino, esattamente come lui lo aveva immaginato (sebbene prima che avvenissero, si dicesse tra sé e sé, scettico: ”Figurati se può avvenire e si può verificare una cosa del genere!”). Avvenne! E da allora.. tutte le volte che era in grave difficoltà o serio pericolo, come voleva o necessitava, veniva aiutato da quel qualcosa di superiore che ci pervade.

IL RITMO DELL'ANIMA
Tenere poesie che riecheggiano nell'anima, riflessi d'immenso che toccano le corde del cuore, arpeggiando nelle ali infuocate infinite..
Si cerca di spegnere la coscienza, assopirla, addormentarla, ma essa si riaffaccia prepotente, impetuosa, travolgente, ad ogni tentativo di sedarla essa si carica fino a farla divenire, giungendo ad una sua imprevedibile esplosione drammatica- trascendentale. Viviamo una Sodoma e Gomorra moderna, interplanetaria, dove le persone non hanno più ideali alti, assoluti; Solo potere, denaro, distruzione, mode, droghe psichiche, dell’anima, ad annientarne lo spirito; In una speciale anarchia uniformizzante che in cambio alimenta egocentrismo, tocco materiale, pensiero gelido, spietato, calcolatorio, cinico. La gente ormai dall'esistenza cerca e vuole la propria perdizione, brama fagocitare materia di massa e la fa divenire personale, distillando il proprio sangue d’ombre, vampirismo, tenebra…Tutti si fanno vincere e sono vinti dal materialismo, un dolce e mortale veleno che paralizza le forze vitali, impedendo alla linfa creativa di scorrere ed esistere. Gli uomini così individualisti, soli e al contempo irreggimentati si creano atti asociali gravissimi, danneggiamenti terrificanti con l’unica conseguenza di ledere l’umanità e sé stessi, portandosi verso un peggioramento continuativo dell’etica di vivere; Anziché il miglioramento, l’elevazione, la trasformazione positiva. Ma così è, più o meno tutti sospettano e sentono che stiamo precipitando in un baratro, ma imperterriti continuiamo a comportarci male, facendoci trascinare dalla corrente, insistiamo nel vampirizzare, farci comandare e dirigere da forze ed entità oscure, e neppure ce ne sentiamo colpevoli, neppure ingiusti, disonesti e menefreghisti. Pensiamo unicamente al nostro tornaconto, nemmeno ci sogniamo di sacrificarci, o semplicemente fare qualcosa di utile, d’indispensabile per l’umanità, gl’altri, il loro miglioramento e il nostro. Tutt’al più possiamo lamentarci di come vadano le cose, ma poi seguiamo la scia, la strada marchiata, ci comportiamo da vili, e nemmeno ci poniamo il pensiero di rinunciare ai nostri privilegi, ai benefici che secondo noi ne possono derivare, anzi, come belve fameliche facciamo di tutto per arraffare dalla vita e agli uomini quant’è più possibile, egoisticamente, con disperazione, stupidità e vanità. Ma il reale baratro è non domandarsi perché, da cosa siano scatenate le cose, quale ne sia la reale motivazione!?… Perché se tutto quello che facciamo porta alla distruttività, ad avvelenarci ledendo le anime e le personalità, diminuendoci, perdendoci e morendoci, continuiamo imperterriti su questa strada, insensibili agl'effetti e i richiami allarmanti di pericolo? I nostri modi assassini hanno portato e portano al suicidio, ad una vita insostenibile, debole, flebile e incatenata. Tante le cose che non vanno: ambiguità, ipocrisia, mancanza di rispetto reciproco, sfogando la rabbia repressa e la doppiezza nel mondo esplodendo l'egocentrismo malato, arrogandosi il diritto snobistico ed altezzoso di comportarsi prepotentemente, calpestando gl’altri, i diritti, la verità. Ma ancora più colpevole è stare a guardare seguendo questa scia di morte, lasciandosi condizionare, dominare dagl’eventi..avvallando l’ingiustizie, la materialità ch’opprime, uccide, annienta, distrugge, magari creandosi alibi, raccontandosi bugie, fandonie, panzane. Pochi, troppo pochi hanno spirito di gruppo cercando di mettersi al servizio degl’altri, prodigandosi nel cercare di sistemare le malefatte di tutti coloro che sfogano nel mondo le proprie fobie, insicurezze e azioni assassine. Non sta a nessuno colpevolizzare, la vita è dura per tutti! Ma un esame di coscienza personale è indispensabile ad ognuno, prendendo consapevolezza che chi in realtà danneggia gl’altri, la nostra terra, con vandalismi, menefreghismi, atti d’ingiustizia, o semplicemente stando a guardare, aiuta, incentiva, incrementa ulteriormente il peggioramento, il precipitare della situazione, il tuffo nell’oscuro, la propria ed altrui distruzione e dannazione. L’umanità è un bene comune che va rispettato, essa non ci appartiene, va solo pulita, gestita, protetta, amata, lavorando cercando di gestire il gruppo, l’armonia.. creando armonia.. e combattendo contro la disarmonia. Non è positivo gettare zizzania, ognuno ha già abbastanza problemi, dispiaceri e angosce nella vita, senza bisogno di crearne\cene ulteriori. Rispettiamoci, veneriamo la terra, la madre materna che ci ospita, alimenta e insegna tante cose.. semmai correggendo i nostri errori e divenendo più umani.,umani.


NEL CREPUSCOLO DEL TEMPO
Poesie nate a ventuno anni quando conobbi e incontrai una ragazzina nel piano astrale, si verificò qualche anno dopo la sua avvenuta morte in un incidente stradale, verificatosi per salvare la sua amica, spintonandola lontano da un’autovettura che stava per travolgerla. Alla morte Chiara aveva 13 anni, il sentir parlare di lei e leggere alcuni suoi scritti forniti dalla sua famiglia, mi hanno fatto mettere in contatto spirituale con la stessa, in un interscambio di amicizia e amore, un amore elettivo di due anime vicine, separate da due piani diversi, incontrati non sulla terra, ne nel suo mondo, ma su un universo neutro, venendoci incontro in un luogo creato per noi (parte da me e da lei). Su questo piano dimensionale, per un periodo di un mese (il tempo concesso), vivemmo una breve ma intensa apparizione spirituale, come se lei non fosse mai morta e io non fossi vivo su questa terra.Da questo, il libro di poesie di cui c’è il sunto, il concentrato sulla morte, il sogno e l’incontro - dialogo con Chiara, vissuto in modo intenso, totale, ai margini di un alto piano esistenziale, in una via di mezzo tra la vita, la morte e il sogno.
La morte, ritrovarsi liberati, aperti su un nuovo universo d’esistenza più elevato, in cui il peso, il fardello che legava alla terra viene sciolto, togliendo le catene all’anima, lasciandola apparire in un mondo estremamente leggiadro; Fisionomizzandola nell’espressività di tutte le sue forze interiori, finora trattenute, vincolate e schiacciate sulla terra. Se vivendo nel mondo si dipinge una farfalla, da morti nella luce, liberati fisicamente dal pesante manto che ci comprime, quella farfalla prende a vivere e volare, andando ovunque e da chiunque, portando un tocco d’amore e vita… Ciò che s’è stati sulla terra, da morti in quest’altro spazio giunge a modellarsi, imprimendosi ed impersonandosi in tutta la sua essenza, facendo si che in questa nuova dimensionalità, ci si ritrovi dinnanzi agli altri esseri, in tutta la nostra realtà vivente e in tutta la nostra sintesi potenziale possibile. Così giungiamo a conoscenza e coscienza di chi e cosa siano veramente gli altri e noi. Veniamo a conoscere della superficialità e grossolanità che ci ha vissuto, del corpo ingombrante che ci zavorrava alle radici della terra, isolandoci, allontanandoci ed impedendoci di penetrare e vivere veramente dentro noi stessi…oppure a grandissima fatica e sangue. La morte e il sogno, un piano d’esistenza molto più vitale rispetto a quello più pesante e macilento nel quale ora viviamo, calcinandoci al suolo impedendoci di fluttuare, volare, penetrare e vivere in dimensioni più tenui, spiritualmente enormemente più luminose e vere. Il sogno, un passaggio intermedio tra questi stati d’esistenza, superiore al nostro attualmente più materiale e denso, più vivido e trascendente. Nella vita umana il sogno enormemente importante, come collegamento, contatto, mare in cui ricostruiamo quello che durante la veglia, il giorno, andiamo distruggendo in noi. Il sogno, una dimensionalità che lentamente ci porta alla coscienza un universo più elevato, aiutandoci ad alleggerire la materia che c’inchioda, da cui siamo composti, per renderla più adatta alla sua ascesa al cielo, alla resurrezione e liberazione spirituale. Chiara con la sua apertura vitale e sensibilità, in questa sua forza più immersa nel sole che nella penombra della terra, ha favorito l’incontro, il contatto d’affinità e sensibilità, sovvertendo le normali e comuni leggi che separano gl’abissi che solcano i morti dai vivi. La nostra è stata una comunicazione, un contatto di due anime allo stato puro, senza alcun intervento dei corpi fisici, facendo ritrovare una parte di me semisconosciuta, ancora velata, da venirsi alla luce e manifestarsi pienamente in tutta la sua forza. Ho vissuto un incontro profondissimo, non il dialogo con una defunta, ma con un anima intensamente viva, che anelava ed elargiva amore in tutte le particelle della propria essenza, palpitante nel contatto, nel dialogo, nella presenza vivente, vicinissima a me, anche se parzialmente velata dal mio corpo. C’incontravamo in un pensiero, uno stato d’animo, un bacio: “ognuno uscendo dalla propria casa”(come nella vita normale succede) e in un baleno trovandoci in un luogo per essere insieme. Così era, la sua presenza impescrutabile nell’alone tenuissimo della sua esistenza, mi si manifestava in un altro spazio, penetrandomi in modo sempre più sostanziale. Un incontro reale in un luogo affine a quello dei sogni, io salendo un gradino del cielo sopra il piano umano, lei scendendone uno dallo spazio verso cui si trovava verso la terra, ed in questo punto preciso, respirando nello stesso piano ci appartenevamo. Un piano pieno di fantasia, suggestione, totalità, essenza, verità, sincerità, dove i sentimenti erano forze viventi palpitanti che facevano germogliare, crescere.. per poi indipendenti, andare negl’universi a donare i loro frutti… Vibravo con Chiara quest’importante rapporto pieno di fede, certezza, verità, fusione, in uno spazioso, vasto, immenso, infinito e preciso mondo di luce.


LA MORTE DELL'ANIMA
Poesie, dialoghi di luce, note musicali, pianeti e colori..forze spirituali d'ogni giorno della settimana, da cui si trae l'imprinting della propria essenza nel percorso della vita..da rivivere e meditare in sè...
L’unica via possibile è Dio… L’antitesi è il Diavolo, l’egoismo, il tentativo della soddisfazione continua d’infiniti desideri, e istinti remoti di proprie oscure paure…Facendosi posseder da demoni, nella rincorsa continua e senza sosta di sé.. che s’allontana sempre più drammaticamente; Ho farsi illuminar dalla luce, liberandosi dai terribili miasmi, dalle brutture che c’incartapecoriscon in un’ angoscia mortale, donandoci il tocco magico dell’equilibrio di noi stessi, che ci permetterà di passar sopra tutte le cose, fruendo delle forze vitali Celestiali. Solitudine cristallizzata, visione lenta e tenebrosa umana. Uomo..strade nelle vene che scorron di te nel tempo, nell’evolversi-involversi dell’arterie di vita…Umana coscienza, terra arsa! Polvere seccata di gas intelligenti, che il vento dell’esistenza solleva nei vortici senzienti del respiro nell’efflato amorfo del pensiero…Polvere di nari, vorticante di desolazione d’annientamento nella crisi della nostra natura sudicia. Rifugiandosi nella grotta del cuore il diavolo! L’embrione della morte! La lama acuminata che ghiaccia di disperanti palpiti il vellutato ammonir del dolore cristallizzato..in te! Sferzante d’aria fredda di piaghe, nel flusso riflusso pallido e minuto dell’aver d’anima…nella vertigine ch’appare! Domino di ciò che sta celato dietro la maschera dell’essere…Energia virulenta, magnetica, intensa, profonda, che penetra lo scavato, la debolezza sinuosa e serpentina dell’essere, la sabbia della mente, il fiele del cuore, nell’intorpidimento ottuso della coscienza, svelante il mistero dell’uomo fascinato, posseduto in modo sapiente e ipnotico d’illusoria debolezza di spirito…Esso appare, si manifesta, materializza nel nostro interiore, lo tenta, suade, alletta, nutrendosene, radicandosene, appartenendovi, movendo i suoi invisibili fili, pilotando quei comandi che s’alimentan d’azioni, pensieri, volontà dei destini umani. Ma il magico giglio dell’amore, il flauto angelico dell’assoluto, la purezza di tutto ciò ch’è cristallino e vitale così come l’ha creato e voluto Dio, ora lo vuoi anche tu, che attraversando le acque infuocate del dolore, purifichi, deifichi e trasformi in te le sostanze, l’energie, le forze, i pensieri impuri, sporchi, materiali, egoistici, distruttivi… Ora udendo e sonando la sinfonia delle sfere, ruotando e accendendo il graal interiore della spiritualità.. con sacrificio e amore divieni Deo.


PORTA UNIVERSALE
Il caos delle angosce, il tumulto dell’anima, il torbidio dei pensieri, sono l’elemento di rivolta sullo spirito.. Finchè tutto non collima e non è perfetto con esso, sbarrando, offuscando e impedendo d'acceder oltre, nella lotta con le forze tentatrici… E’ indispensabile uscire vincitori e scacciarle, comunque non assecondandole perché esse s'alimentano proprio di questo. Ogni giorno dell'anno c'è un essenza, una sostanza, una forza spirituale, un entità che presciede, governa, regge, aiuta, vuole e soccorre.. Ogni singolo giorno un conglomerato d'energie, voleri, influssi.. Intenzioni svelate, rese visibili dal sentire, riflettere, meditare, farle entrare in sè, appartenerle, lasciarle agire e rivelarsi.. Nel libro ci sono queste perle d'anima, lame di luce, riverberi dell'assoluto, in pensieri e direttive divine secondo la scansione dei giorni e delle sue forze che accompagnano, accendendo, guidando e sostenendo gli uomini nella loro via di libertà, nel ritrovare il proprio sè nell'elevazione. Quint'essenze ed esseri spirituali che governano i giorni al servizio di chiunque voglia vivere ed essere mettendosi in sintonia con l'universo, impregnandosi delle sue verità. Dialoghi e messaggi di spirito, ma anche forze che animano ogni determinato giorno dando luce ed energia a chi nasce in quel determinato momento e giorno. Le 365 lame di luce dell'anno che liberano gli spiriti alati che ci danno il potere di trasformarci se lo vogliamo impregnandoci di spirito..


PROSTITUZIONE
I due comportamenti antispirituali e innaturali estremi di vita sono il bigottismo e la prostituzione, in questo libro si narra nella viva cronaca, l'esperienza fatta dall'autore nelle strade e nella società nella lotta contro ambedue questi demoni e abberrazioni, nel tentativo di risvegliare la Dea Iside, la Divinità, l’archetipo della femminilità, la maternità, la scelta ideale in ciò che la donna, la femminilità è, e dovrebbe essere. Alla liberazione di quella Divinità creatrice che è in lei, che dovrebbe rielevarla dai baratri abissali che hanno condotto le donne ad allontanarsi da loro stesse e dalla loro vera sostanza. Il compito nel ricondurre la donna alla sua vera essenza femminile, alla sua Divinità sopita passa attraverso una immersione tra le prostitute in una lotta contro la prostituzione, la mercificazione (il vendersi per cose materiali e denaro) cercando di trasformare le stesse fautrici in Amore, cioè vivendo e donando senza scopo di lucro. Il vendersi per interessi e soldi è la demonicità della femminilità (ma anche della mascolinità). Tramite l’operare nelle vie del sesso, ho cercato di trasformare l’antidivinità femminile in amore, l’associazione Iside stessa operante nelle zone a luci rosse, da me creata, non ha vissuto, non vive, non alita, non esiste sul bigottismo, sulla repressione sessuale, la continenza o quant’altro, ma sull’esaltazione e l’approfondimento intenso dell’amore nella sua vera natura, vivendolo in tutte le sue sfumature, non secondaria la sessualità, che utilizzata in tutta la sua forza, essenza è trascendenza, fa vibrare e fondere con l’universalità, che non è più un’altra persona, ma insieme a te è divenuta Dio, Verbo, parola infinita… Orgasmo dell’Io universale liberatosi da tutti i confini, le culture, i blocchi, gli schemi fisici e mentali che ci limitano, ci racchiudono, imprigionandoci. Rendendoci automi fantomatici di noi stessi. Gli uomini sono migratori che vengono nella terra promessa attraverso il loro esodo fisico ed interiore, con la speranza che qualunque cosa è meglio della miseria, alla mancanza, al non avere…E’ una violenza, la rabbiosa pittoresca impossibilità delle nostre paure, che c’inducono a sfruttare prevaricando sugl’altri, prostituirci e morire. Quel patto col demonio a cui diamo noi, in cambio d’un pacchetto d’illusioni e perversioni avvelenate…Le condizioni sociali ed ambientali, t’obbligano e condizionano a far si che ogni pensiero, azione e stilla d’energia, vengano rivolti nell’intento d’acquisire denaro, benessere per sopravvivere ed arricchirti. Nella lotta della sopravvivenza sei disposto a fare qualunque cosa pur di farcela, dove i valori morali divengono una favola per bambini, quando sai che fino a qua la vita è stata un miracolo, un avvenimento ogni giorno poter raccontare d’esserci. Si pensa e cerca solo l’interesse, il possedere, l’avere, gl’unici in grado di farci uscire, dal brutto, angoscioso e pericoloso incubo della povertà e dell’emarginazione…Sordidi ai richiami dello Spirito, si va imperterriti ed irremovibili cercando di tuffarsi nel mondo materialistico, dove ci si vuol collocare e sistemare senza tanta poesia e rispettosità. Ai primi timidi, impacciati ed osservatori contatti delle zone a luci rosse e sulle loro interpreti, prendendo le misure e superando le barriere dell’incognito e della non conoscenza delle cose e delle persone, rapidamente mi cimentavo in incontri e conoscenze per me magiche, che aprivano scenari insospettati ai miei occhi. Ecco apparire ragazze, donne, che prendevano forma e contenuto di fronte alla mia Anima. Con ognuna cercavo un contatto, un incontro il più approfondito possibile, come a voler sfidare la legge di gravità, riuscendo a sintonizzarmi con un mondo, il loro, a me ancor sconosciuto; I primi ed intensi approcci, avevano per me la valenza in ogni modo di considerarle donne e non troie, non cagne, ma esseri umani. Non pancottini da riempire di sperma, ma divinità sopite e traviate in cui risvegliare la loro angelicità. Nelle strade null’altro avviene, se non quello che si rispecchia nei rapporti del mondo civile: compravendita reciproca, calcoli di convenienza, esaltazione del lucro, giochi di potere, ipocrisia, interesse, sfruttamento reciproco, oggettivizzazione secondo clichè, etichette e mondi di sogno artificiali e virtuali. Incontrandosi protetti da vetri, maschere, diaframmi, si vivono i rapporti interpersonali come giochi di ruolo, dove tutto è ben impersonato ma finto.

 contatti Claudio Montali:
 numero tel 333 2120225
 indirizzo: via tibullo n.12 (PARMA)
 

1 commento:

  1. Nel volo dell'anima si è liberi nell'amore, nella luminosità del cuore si apre lo spirito nell'infinito della saggezza e verità di consapevolezza...

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