Artista completo in tutti i campi umani e spirituali in un unione sinergica di pittura, scultura, scrittura, composizione musicale e poetica Claudio Montali in congiunzione profonda ed empatica con l'universo, il mondo cosmico e Dio. In piena totale fusione, rendendo visibile e comunicante tramite le sue opere, pubblicazioni ed esperienza di vita, la presenza del verbo divinizzato nell'opera spiritualizzata sull'esistenza e la comunicazione.
Fino ad oggi l'autore ha stampato vari e musicali libri di altissima e profonda poesia..Liriche, odi, sinfonie che sembrano danzare nelle selve, per i boschi, risuonando nei cuori e le anime dei lettori incantati nelle dolci magie di sentimenti e misteri lunari, interiorità e luminosi abbracci solari.
Ed opere di altissima spiritualità e conoscenza iniziatica ed esoterica, che rivelano attraverso una esperienza diretta e vissuta, secondo termini ed intenti nitidi e chiari, secondo un linguaggio moderno i misteri dell'invisibile, del peregrinare dell'umane essenze, nella sacralità del cuore e della creazione d'amore tramite tutto cui esiste! Parlando e discorrendo della zona d'ombra, nella dualità oscura e malefica, controparte, buco nero indispensabile, alter ego fondamentale della fonte e base portante di tutto l'universo..Forza su cui si fonda ogni realtà ed evoluzione, alito di vita e movimento eterno in perenne e continua mutazione, trasformazione ed evoluzione.
Non ultima ma primissima forma di conoscenza e approfondimento, la sua "autobiografia di un iniziato" che illustra ed esplica in una intensa e profonda fusione, la macerazione, infusione e trasformazione alchemica intrapresa dall'anima dello stesso autore, lungo l'arco delle sue esperienze vitali ed esoteriche, tramite prove, seduzioni, assalti ed intrommissioni demoniche nelle prove iniziatiche vissute ed intraprese.
AUTOBIOGRAFIA DI UN INIZIATO
Travolgenti, appassionanti, da lasciare senza fiato l'esperienze divulgate in questa pubblicazione straordinaria, che rappresenta in pieno l'anima e la personalità dell'artista sensitivo e medium. "Sono nato sorridente e sveglio, a due mesi e mezzo da dove cominciano i primi ricordi mi dicevo dentro la mia culla, ma dove sono capitato?.. questi sono superstiziosi! Vedevo esseri muoversi tutt'intorno a me, rendendomi conto che gli altri non li percepivano, nè vedevano.. ogni mattina appena ero solo assaporavo il profondo abbraccio dell'orgasmo facendo l'amore con mè.. Così completamente fuori da ogni canone e normalità iniziò la mia primissima fanciullezza, pur piccolo sapevo che era necessario ribellarsi alle cose: ingiustizie, violenze, repressioni…ho subito capito che le avrei combattute con tutta l’intensità che mi sarebbe stata possibile. Dalla nascita ho avuto il presentimento di ciò che avrei provato e sofferto nella vita a causa della mia lotta contro il dolore e l’ingiustizia del mondo degli uomini, contro cui avrei combattuto da solo una battaglia intensissima, abbandonato da tutto, in quel senso d’indefinibile malinconia, d’oppressione, mancanza di vita, aria, sole, contentezza. Un senso di schiavitù a cui ci si vuol ribellare mi prese, ero come un animale chiuso in gabbia che vuole poter vivere libero nella natura, fuso nell’alito del vento, dello spazio, del movimento. In questo angoscioso dialogo interiore, nacque un po per volta il mio isolamento verso gli altri, il pesante prezzo che fui costretto a pagare per l’atto di libertà che volevo portare a termine. L’impossibilità di comunicare mi avvolse, ci volle veramente tutto l’amore che avevo per gl’altri a darmi la forza e il coraggio di superare il dramma interiore che stavo vivendo, seguendo anno dopo anno uno slancio verso un raggiungimento di forze vitali, creative di vita, d’esistenza, che sentivo forti, preponderanti, enormi, magiche, penetrarmi dentro l’anima. Assomigliando molto ai sogni che si fanno di notte mentre si dorme.Scelsi d’essere solo, incompreso, additato, con un pesante fardello e un mucchio di persone che ce l’avevano con me, che avrebbero voluto fare della mia lotta il falso ideale di un momento, per uccidere alla luce del sole sotto gli sguardi compiaciuti del mondo, ciò che avevano vissuto di nascosto, attratti, ma senza sapere e rendersi conto delle reali motivazioni o ragioni che mi animavano e spingevano in determinate direzioni. Tutto questo era motivo di sofferenze enormi, ma ero libero e consapevole. Ormai conoscevo perfettamente le reazioni della gente, il loro modo di guardarti, vederti, scrutarti, percepirti. Avevo paura della superiorità che mi facevano sentire, ero una sorta di essere spaventoso, intoccabile, inviolabile, in un temibile sacro timore che io odiavo tanto, che mi dava un minimo di protezione e di rispetto, ma isolandomi ulteriormente. Se qualcuno vedeva qualcosa di diverso in me da tutto questo, lo si stigmatizzava e minacciandolo gli s’intimava:“Farai la sua fine, non vedi che è velenoso e inavvicinabile, bisogna trattarlo solo con le pinze e da lontano”. Per il mondo, per un’umanità schiavizzata, sei costretto a cadere in basso ed emarginarti, pagando caro quel sentimento di libertà che vuoi realizzare, senza obblighi, input e condizionamenti da cui siamo circondati. Per non cadere vittima di questi bombardamenti mi sono dovuto isolare scegliendo la solitudine. Fin da piccolissimo avevo questa forza consapevole che mi faceva combattere per non farmi assorbire ed influenzare dal rullo compressore dell’ignoranza, della banalità, dei preconcetti e luoghi comuni. Era una lotta, una battaglia, nel corpo, nella sensibilità e nella fragilità di un bambino che voleva e cercava la verità, l’amore, la creatività, la comunicazione, lo scambio con le altre persone e con la Divinità. La conseguenza fu quella di sentirmi squarciato come una lattina sotto uno schiacciasassi, con la sensazione che hai, che non ti saresti mai voluto trovare lì, in una situazione del genere, che mi faceva diventare artificiale, innaturale, una statua modellata dalle distorsioni della gente, del mondo, fatta delle loro falsità ed innaturalità. Una sensazione, un’immagine sensitiva, senziente, che rimaneva fino a quando c’erano un paio d’occhi, un pensiero, uno stato d’animo puntato su me, di chi non capisce e non ha mai capito. Era una forza difficile da superare. Quando uscivo di casa mi sentivo e mi muovevo come in un’arena in cui tutti scrutavano quello che facevo, come lo facevo, perché lo facevo.Un’arena fatta di case – enormi, assurdi loculi - che non lasciano spazio ad altro che all’artificiosità e all’esteriorità dell’uomo. Urlavo inascoltato dentro di me:” Io non sono superiore, intoccabile e inviolabile! Ho bisogno di contatto umano come voi! Non isolatemi, non mettetemi su un piedistallo, non sulla gogna, alla berlina (come uno spirito libero che si vuole screditare)…Non vi siete mai accorti, resi conto del mio star male, della mia fragilità di bambino. Dietro la mia grande forza d’animo c’era la disperazione della mia debolezza e solitudine. Avete fatto finta di non rendervi conto ch’ero un essere umano, un bambino. Non ve ne siete resi conto per paura, ignoranza, falsità, malignità, non avevate capito che non ero un alieno, ch’ero solo un bambino più consapevole rispetto agli altri, rispetto a voi, ma niente più. Non sono mai stato un’animale raro da far analizzare, perché non a norma. Ero un piccolo fragile cucciolo esposto alle tempeste della vita, d’ignari indifferenti, esposto senza alcun riparo, e squartato dai terribili venti ed uragani delle bassezze umane”. Per chi mi circondava, esisteva solo l’azione del mio carattere fuori dal normale che poteva sconvolgere tutto, con l’aggravante che pesava su me di leggere i pensieri ed i sentimenti degli altri, avvertendo costantemente tutto quello che coloro che avevano a che fare con me emanavano, rendendo i loro animi trasparenti. Quello che la maggior parte delle persone sentivano e pensavano di me, era: “ Sei diverso dagl’altri, bisogna annientare quello che hai dentro, con ogni mezzo, cancellare la tua personalità, farti diventare come gli altri (un pecorone inocato, incapace di qualunque atto di libertà, incolonnato, schematizzato, numerato e imbullonato nel proprio posto di morto vivente)”. Sostenevo la mia lotta, questa battaglia, indifferente, incurante del rischio, nella pura consapevolezza che non mi poteva succedere nulla di male in assoluto, che comunque quello che mi sarebbe capitato, sarebbe ritornato utile. Sentivo delle presenze, percepivo una presenza suprema molto elevata che mi proteggeva, immaginavo e presentivo di avere una missione importante nella vita da svolgere per il mondo, l’umanità, che fin ch’è non l’avessi svolta nulla di grave mi sarebbe accaduto. Pur essendo bambino e poi ragazzino, sfidavo il mondo apertamente, senz’alcuna paura, non esisteva intimidazione, minaccia e proposito da parte altrui, o mia, che potesse dissuadermi, sviarmi o piegarmi. Non ho mai avuto la paura di rischiare, soffrire e giocare il tutto per tutto, indomito, avevo capito che per una cosa giusta non si muore mai, anzi si cresce imparando a liberarsi e vivere. Fin dai primissimi anni della mia infanzia ho dovuto combattere contro cose basilari da cui subito venni bombardato ancor prima che io parlassi, erano abbozzi, manifestazioni di pensieri che arrivavano dai famigliari più stretti, che io automaticamente ritraducevo all’opposto di com’erano manifestati, non trovandoli giusti e corretti, tipo: ”Non si deve diventare macchine da lavoro, essere pudici, bigotti, attenti a non dare fastidio coi propri aneli vitali e creativi, vestire, mangiare, dormire, fare all’amore e qualunque altra cosa secondo ordini prestabiliti a cui è vietato sgarrare, (creando fastidi, rompendo qualche ingranaggio, pena il venir rifatto, ritoccato, modificato)”. Quando ero piccolo mi dicevano: ”Quando sei grande ti prendi la macchina, ma bisogna essere bravi, ubbidienti, fare quello che ti dicono, guadagnandoti i soldi da metterti da parte, cercarti una bella ragazzina (ma se non ti trovi un lavoro stanno alla larga da te, non li vogliono i vagabondi!)-(devi trovarti una ragazza seria, sposarti, ecc...)”. Una continua ingerenza, una tiritera martellante, nell’insistente pressione dell’unico scopo di modellarti all’essere incatenato tutta la vita, costringendoti a vivere al di fuori di te fino alla morte. È stata per me una dura battaglia contro il mondo, una sanguinosa guerra, una lotta furibonda all’ultimo sangue, lasciandomi ovviamente cicatrici, ferite, traumi, ma che mi hanno fatto riscoprire con gioia il mio rapporto con il mondo e la vita, che fino a quel momento era sempre rimasto velato, nascosto, nell’angoscia della lotta. Come una falena sono sempre stato attirato alla luce, alla forza, alla purezza dell’amore. Il fuoco e’ il sentimento che mi ha riscaldato dal freddo che mi riempiva il cuore, dal gelo che mi ghiacciava, come una lama che mi spezzettava, come si spezzettavano gli animali da macello: gli uomini!"...
SPIRITO DEL MALE
Lo Spirito del male parla con la sua viva voce, lasciando liberi i pensieri, gli stati d’animo, svelando, rivelando tutti i suoi modi, le strategie, l’illusioni, gl’inganni, i veri intenti. E’ una confessione maliarda, estorta, usufruita grazie ad un’ampissima, profonda frequentazione, conoscenza delle forze malefiche, opponendosi ad esse, che in ogni modo cercano d’infiltrarsi conducendo il loro gioco e la loro volontà, nel tentativo di prender possesso d’ogni umano vivente sulla terra, puntando alla sua involuzione, seminando zizzania, oloucasto, malessere, oscurità, distruzione. Chiunque intraprendendo con successo le prove di un cammino iniziatico, avendo qualità sensitive, medianiche, ho abbia assistito a malattie mentali, stati di tossicodipendenza, esorcismi, crimini efferati…ha conoscenze più o meno profonde riguardo alle forze del male, demoni, diavoli ed entità tenebrose. Questa mia conoscenza delle forze demoniche fin nei minimi particolari, viene dall’averle sempre incontrate e sfidate apertamente senza paura, tante volte riuscendo, com’esse riescono in tutti a penetrare, ma solo per qualche breve attimo, dopo chè perdendo la loro presa e potere subito cacciate, come furon cacciate dall’Eden. Ecco in questo outing demoniologico fatto in viva voce dall’entità stessa, che rivela i perché, le motivazioni, gl’intenti della sua opera, la sua missione, rivelando la sua perfidia, sarcasmo, odio, verso Dio, l’amore, l’uomo ch’egli vede vittima sacrificale… Il maligno si sente profeta, fautore, Dio della vera esplicazione ed evoluzione spirituale umana e cosmica.
PORTA DEL PARADISO E DELL'INFERNO
Diveniamo ciò che pensiamo…La nostra mente è il prodotto di ciò che diveniamo…
LA PORTA DELLA MORTE MARZO 2012
voglio vivere come un fiore
LE ALI DEL DRAGO
Poesie ispirate e profonde che lasciano trasparire le delicatezze spirituali e d'amore dell'animo dell'autore, in struggenti melodie e toccanti ispirazioni.
NOTE BIOGRAFICHE DEL POETA
IL RITMO DELL'ANIMA
Tenere poesie che riecheggiano nell'anima, riflessi d'immenso che toccano le corde del cuore, arpeggiando nelle ali infuocate infinite..
NEL CREPUSCOLO DEL TEMPO
La morte, ritrovarsi liberati, aperti su un nuovo universo d’esistenza più elevato, in cui il peso, il fardello che legava alla terra viene sciolto, togliendo le catene all’anima, lasciandola apparire in un mondo estremamente leggiadro; Fisionomizzandola nell’espressività di tutte le sue forze interiori, finora trattenute, vincolate e schiacciate sulla terra. Se vivendo nel mondo si dipinge una farfalla, da morti nella luce, liberati fisicamente dal pesante manto che ci comprime, quella farfalla prende a vivere e volare, andando ovunque e da chiunque, portando un tocco d’amore e vita… Ciò che s’è stati sulla terra, da morti in quest’altro spazio giunge a modellarsi, imprimendosi ed impersonandosi in tutta la sua essenza, facendo si che in questa nuova dimensionalità, ci si ritrovi dinnanzi agli altri esseri, in tutta la nostra realtà vivente e in tutta la nostra sintesi potenziale possibile. Così giungiamo a conoscenza e coscienza di chi e cosa siano veramente gli altri e noi. Veniamo a conoscere della superficialità e grossolanità che ci ha vissuto, del corpo ingombrante che ci zavorrava alle radici della terra, isolandoci, allontanandoci ed impedendoci di penetrare e vivere veramente dentro noi stessi…oppure a grandissima fatica e sangue. La morte e il sogno, un piano d’esistenza molto più vitale rispetto a quello più pesante e macilento nel quale ora viviamo, calcinandoci al suolo impedendoci di fluttuare, volare, penetrare e vivere in dimensioni più tenui, spiritualmente enormemente più luminose e vere. Il sogno, un passaggio intermedio tra questi stati d’esistenza, superiore al nostro attualmente più materiale e denso, più vivido e trascendente. Nella vita umana il sogno enormemente importante, come collegamento, contatto, mare in cui ricostruiamo quello che durante la veglia, il giorno, andiamo distruggendo in noi. Il sogno, una dimensionalità che lentamente ci porta alla coscienza un universo più elevato, aiutandoci ad alleggerire la materia che c’inchioda, da cui siamo composti, per renderla più adatta alla sua ascesa al cielo, alla resurrezione e liberazione spirituale. Chiara con la sua apertura vitale e sensibilità, in questa sua forza più immersa nel sole che nella penombra della terra, ha favorito l’incontro, il contatto d’affinità e sensibilità, sovvertendo le normali e comuni leggi che separano gl’abissi che solcano i morti dai vivi. La nostra è stata una comunicazione, un contatto di due anime allo stato puro, senza alcun intervento dei corpi fisici, facendo ritrovare una parte di me semisconosciuta, ancora velata, da venirsi alla luce e manifestarsi pienamente in tutta la sua forza. Ho vissuto un incontro profondissimo, non il dialogo con una defunta, ma con un anima intensamente viva, che anelava ed elargiva amore in tutte le particelle della propria essenza, palpitante nel contatto, nel dialogo, nella presenza vivente, vicinissima a me, anche se parzialmente velata dal mio corpo. C’incontravamo in un pensiero, uno stato d’animo, un bacio: “ognuno uscendo dalla propria casa”(come nella vita normale succede) e in un baleno trovandoci in un luogo per essere insieme. Così era, la sua presenza impescrutabile nell’alone tenuissimo della sua esistenza, mi si manifestava in un altro spazio, penetrandomi in modo sempre più sostanziale. Un incontro reale in un luogo affine a quello dei sogni, io salendo un gradino del cielo sopra il piano umano, lei scendendone uno dallo spazio verso cui si trovava verso la terra, ed in questo punto preciso, respirando nello stesso piano ci appartenevamo. Un piano pieno di fantasia, suggestione, totalità, essenza, verità, sincerità, dove i sentimenti erano forze viventi palpitanti che facevano germogliare, crescere.. per poi indipendenti, andare negl’universi a donare i loro frutti… Vibravo con Chiara quest’importante rapporto pieno di fede, certezza, verità, fusione, in uno spazioso, vasto, immenso, infinito e preciso mondo di luce.
LA MORTE DELL'ANIMA
Poesie, dialoghi di luce, note musicali, pianeti e colori..forze spirituali d'ogni giorno della settimana, da cui si trae l'imprinting della propria essenza nel percorso della vita..da rivivere e meditare in sè...
PORTA UNIVERSALE
PROSTITUZIONE
contatti Claudio Montali:
email :osirideiside@live.it
indirizzo facebook http://www.facebook.com/montali.claudio?ref=tn_tnmn
numero tel 333 2120225
indirizzo: via tibullo n.12 (PARMA)
Nel volo dell'anima si è liberi nell'amore, nella luminosità del cuore si apre lo spirito nell'infinito della saggezza e verità di consapevolezza...
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